Cos'è?
L’esame audiometrico serve a misurare la capacità uditiva, e quindi ad evidenziare patologie dell’orecchio medio ed interno. Attraverso le prove audiologiche si esegue una diagnosi di sede, cioè si localizza la parte dell’orecchio ammalata. L’esame audiometrico viene espresso su un grafico denominato audiogramma per toni puri e valuta la soglia a cui iniziano ad essere uditi i suoni alle varie frequenze testate. Una valutazione audiologica deve essere sempre unita ad una visita otorinolaringoiatrica per poter giungere ad una diagnosi definitiva.
Cosa mostra?
La refertazione dell’esame audiometrico, innanzitutto prevede la distinzione tra soggetti normoudenti e coloro affetti da sordità o ipoacusia. L’ipoacusia può essere mono o bilaterale, da lieve a profonda, di tipo trasmissivo o neurosensoriale, intendendo come trasmissiva una sordità che interessa esclusivamente la via aerea, a differenza della forma neurosensoriale in cui anche la via ossea è deficitaria. Altro dato saliente deducibile dallo studio dell’esame audiometrico, è l’andamento della curva, che rappresenta un orientamento utile nella diagnosi differenziale o nel porre il sospetto di numerose malattie (Malattia di Meniere, l’Otosclerosi, la Presbiacusia). E' un'esame indispensabile per poter prescrivere eventuali protesi acustiche.